Arnold Mariashin

Vita, Carriera, Opere e mostre di Arnold Mariashin

Mariashin Arnold, nato nel 1970 a San Pietroburgo (all’epoca Leningrado), è un fotografo russo contemporaneo noto per il suo stile visivo profondamente meditativo, al confine tra documentario e poesia visiva. La sua opera attraversa le trasformazioni culturali, sociali e psicologiche dell’Europa post-sovietica, con una lente personale e silenziosamente penetrante.
Formazione e prime influenze
Arnold cresce in una famiglia di intellettuali: il padre, musicologo, e la madre, insegnante di letteratura, incoraggiano fin da piccolo il suo interesse per le arti. La passione per la fotografia nasce attorno ai quindici anni, quando riceve in regalo una vecchia Zenit-E. Inizia a scattare per le strade della città, attratto non tanto dai grandi eventi, quanto dalle piccole scene della vita quotidiana, dai volti assorti, dai muri scrostati, dai dettagli che parlano in silenzio.
Nel 1988, si iscrive all’Istituto di Cinematografia Gerasimov (VGIK) a Mosca, dove si forma in fotografia cinematografica. Qui approfondisce l’opera di maestri come Tarkovskij e Sokurov, che influenzeranno profondamente il suo modo di costruire l’immagine, con un approccio riflessivo, rarefatto e lirico.
Mariashin Arnold non è un fotografo “veloce”. Lavora con lentezza, in pellicola, spesso con formati medio e grande, prediligendo la luce naturale e tempi lunghi di esposizione. La sua fotografia è meditativa, quasi pittorica. Non cerca l'effetto, ma l’essenza.

Le sue opere si distinguono per l’uso del vuoto, del silenzio visivo, dell’ombra. I soggetti umani, spesso colti in momenti di solitudine o contemplazione, sembrano immersi in una dimensione sospesa, fuori dal tempo. Non a caso, è stato spesso associato al concetto di “tempo interiore”, una sorta di condizione mentale che le sue immagini evocano in modo delicato e quasi musicale.
La memoria urbana: città dimenticate, periferie in trasformazione, luoghi abbandonati ma ancora abitati dalla memoria visiva.
L’infanzia e la fragilità: bambini ritratti non con sguardo romantico, ma come testimoni silenziosi di una società in cambiamento.
L’identità russa post-sovietica: senza ideologia né denuncia, ma con una profonda umanità.
Progetti principali
Tra i suoi progetti più noti si ricordano:
“Luce fredda” (1999–2003): un ciclo di fotografie realizzate nelle periferie industriali di Ekaterinburg e Novosibirsk, che indaga il senso di perdita e transizione dopo il crollo dell’URSS.
“Gli occhi della neve” (2005–2009): un lavoro in bianco e nero sull’infanzia nelle regioni del nord, in cui l’elemento naturale diventa parte integrante del racconto emotivo.
“Ritratto di famiglia con assenza” (2012–2017): una serie di immagini domestiche e intime che esplorano il vuoto lasciato da figure care, con un approccio quasi cinematografico.
Mariashin Arnold ha esposto in numerose gallerie in Europa, tra cui il Fotomuseum Winterthur, il Centre Photographique d’Île-de-France e il Museo d’Arte Contemporanea di Vilnius. Le sue fotografie sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private, e alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati su riviste come Foam, British Journal of Photography e GUP Magazine.

Nonostante un profilo relativamente riservato, è considerato da molti critici come uno dei fotografi più profondi e coerenti della scena russa contemporanea. Ha anche influenzato una generazione di giovani fotografi che cercano una via alternativa alla fotografia “gridata” e sensazionalista.
Mariashin vive attualmente tra San Pietroburgo e Berlino, dove insegna fotografia e continua a lavorare su progetti personali. Parla poco dei suoi lavori, preferendo che siano le immagini a comunicare. In una delle rare interviste ha dichiarato:
“Scatto quando qualcosa tace. Il mio compito è ascoltare quel silenzio e trasformarlo in immagine.”